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Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Venezia
È l’ufficio del Pubblico Ministero, il cui compito istituzionale consiste principalmente nell’esercizio dell’azione penale in ordine ai reati commessi nel territorio di competenza, il suo ambito territoriale è costituito dalla provincia di Venezia (esclusi i comuni dell’ex mandamento di Portogruaro, passato sotto la competenza della Procura della Repubblica di Pordenone, distretto della Corte di Appello di Trieste) e per i reati di criminalità organizzata, di terrorismo e informatici, dell’intera Regione del Veneto, denunciati dagli organi di Polizia Giudiziaria e da altri soggetti pubblici e privati.
Sono due gli aspetti fondamentali di tale compito:
- lo svolgimento delle indagini preliminari mediante gli organi di Polizia Giudiziaria,
- l’esercizio della funzione di accusa nel processo davanti al Tribunale.
La Procura della Repubblica di Venezia esercita le sue funzioni, quindi, avanti al Tribunale di Venezia o, comunque, avanti ai giudici di primo grado del Distretto regionale. Non si occupa, invece, dei procedimenti penali in grado d’appello, devoluti, invece, nel ruolo della pubblica accusa, alla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Venezia.

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste
Il circondario è lo spazio territoriale che definisce la competenza della Procura della Repubblica.
I comuni del circondario sui quali esercita la propria funzione sono:
- Duino-Aurisina
- Monrupino
- Muggia
- San Dorligo della Valle
- Sgonico
- Trieste
La Procura della Repubblica di Trieste, inoltre, svolge il ruolo di Direzione Distrettuale Antimafia (DDA); come DDA la competenza territoriale è distrettuale e coincide con il territorio del Friuli-Venezia Giulia.

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze
È l’ufficio di dimensioni medio grandi che opera con trentuno magistrati ordinari (il Procuratore capo, tre Procuratori Aggiunti, ventisette Sostituti Procuratori) e trentuno magistrati onorari (VPO).
È previsto un Dirigente Amministrativo e, inoltre, una dotazione organica di centocinquanta unità di personale amministrativo.
Il suo ambito di competenza coincide con il Circondario, operando nel contesto di una popolazione di circa 941.000 abitanti.
Presso la Procura della Repubblica di Firenze opera la Direzione Distrettuale Antimafia competente a trattare gli specifici affari penali che le leggi ordinarie e speciali le affidano quale esclusivo ufficio chiamato ad operare sull’intero territorio del distretto (coincidente con il territorio regionale ad esclusione della provincia di Massa e Carrara) e per fattispecie criminose relative a strutture criminali organizzate di particolare impegno e complessità.
L’Ufficio della Procura della Repubblica di Firenze quale presidio della funzione del Pubblico Ministero nella sede capoluogo del distretto è competente in materia di fatti criminali di eversione e terrorismo nonché di innumerevoli altre fattispecie previste dall’art. 51 commi 3 bis, 3 quater e 3 quinquies che richiamano ipotesi di reato a loro volta complesse e delicate che impegnano tutti i magistrati, il personale amministrativo e gli organi di Polizia Giudiziaria anche in attività a suo tempo espletate esclusivamente dalle Autorità Giudiziarie competenti territorialmente nei rispettivi territori.

Corte di Appello di Venezia
La Corte d’Appello si occupa dei ricorsi contro le sentenze emesse dai tribunali inferiori del distretto, esaminando i casi “nel merito”. La Corte d’Appello è composta da tre Sezioni (penale, civile, lavoro), ciascuna di esse suddivisa in sezioni specializzate in ambiti di lavoro. In particolare, la Corte d’Appello di Venezia ha in carico circa (dati del ): 11.300 procedimenti penali; 4.000 procedimenti civili; 2.650 procedimenti di lavoro. L’organico della Corte è composto da: un presidente di Corte; otto presidenti di sezione/camera; 53 giudici.

Tribunale di Sorveglianza di Venezia
Competenza territoriale, composizione, funzionamento
Il Tribunale di Sorveglianza ha competenza territoriale estesa al distretto della Corte d’Appello (nel caso del Veneto, l’intera regione). E’ organo collegiale specializzato, composto da magistrati ordinari destinati a svolgere in via esclusiva queste funzioni e da esperti non togati (in psicologia, servizio sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica, nonché docenti di scienze criminalistiche).
I provvedimenti del Tribunale di Sorveglianza sono adottati da un collegio formato da quattro persone: il presidente, uno dei magistrati di sorveglianza in servizio nel distretto (quello sotto la cui giurisdizione è posto il condannato o l’internato sulla cui posizione si deve deliberare) e due esperti. L’udienza si svolge con la partecipazione del difensore e del rappresentante dell’ufficio del pubblico ministero. L’interessato può partecipare personalmente alla discussione e presentare memorie. Le decisioni sono emesse con ordinanza in camera di consiglio. In caso di parità di voti prevale quello del presidente.
Compiti
Il Tribunale di Sorveglianza agisce sia come giudice di primo grado sia come giudice di secondo grado.
In primo grado delibera sulla concessione o la revoca dell’affidamento in prova al servizio sociale, della detenzione domiciliare, della semilibertà, della liberazione condizionale; sul rinvio obbligatorio o facoltativo dell’esecuzione delle pene detentive; sulle richieste di riabilitazione.
In secondo grado, come giudice di appello, il Tribunale decide sulle impugnazioni presentate contro le sentenze di proscioglimento con contestuale applicazione di misure di sicurezza emesse dai tribunali penali ordinari e contro le ordinanze risultate da udienze dei magistrati di sorveglianza. Decide inoltre in sede di reclamo nei confronti dei provvedimenti adottati dai magistrati di sorveglianza in tema di permessi, liberazione anticipata, espulsione dallo Stato, e nei confronti di alcuni provvedimenti emessi dall’Amministrazione Penitenziaria.
Avverso le ordinanze del Tribunale di Sorveglianza può essere proposto ricorso per cassazione.

Ordine degli Avvocati di Rimini
II Consiglio dell’Ordine esercita i poteri e le funzioni previste dalla legge per valorizzare la rilevanza giuridica e sociale della professione forense, per garantire l’indipendenza e l’autonomia degli avvocati, per tutelare la libertà dei difensori e l’affidamento della collettività e della clientela nella classe forense.
Compiti e prerogative del Consiglio dell’ordine sono disciplinati dall’art. 29 della L. 247/2012, previsione fortemente innovativa perché oltre a richiamare numerose competenze attualmente già attribuite ed esercitate dai Consigli territoriali aggiunge compiti ulteriori.
Di particolare rilievo la potestà regolamentare dell’Ordine, che approva i regolamenti interni nonché quelli in materie non disciplinate dal CNF, ovvero di integrazione a questi ultimi, valorizzando in tal modo ulteriormente il carattere di autonomia degli ordini professionali in qualità di enti pubblici non economici.

Agenfor International
È una Fondazione ufficialmente riconosciuta dal Ministero dell’Interno come organismo di interesse pubblico, di formazione e ricerca, specializzata in sicurezza partecipativa, diritto internazionale e comunitario, diritti umani e tecnologie innovative a supporto dei professionisti nei settori della sicurezza e della giustizia.
L’obiettivo di AGF è garantire la sicurezza attraverso una migliore protezione dei diritti umani e della partecipazione socio-politica, con particolare attenzione alle minoranze, ai prigionieri e ad altri gruppi vulnerabili. Per questo motivo, anche in virtù della rete cooperativa legata ai progetti co-finanziati dall’Unione Europea, la Fondazione lavora a stretto contatto con le Procure, l’Arma dei Carabinieri, le organizzazioni della società civile e comunità religiose o di individui colpiti dal clima di odio e discriminazione diffuso in Italia.